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Questo album è la “medicina” per chi si è annoiato

Akphaezya - Anthology IV (the tragedy of Nerak) PDF Stampa E-mail
Scritto da Cathy Chrow   
Martedì 15 Maggio 2012

Nella fantastica terra di Akphaezya, concepita dalla mente di Stephan H., sono molte le vicissitudini in cui si scontrano i personaggi… “Anthology IV – The Tragedy of Nerak” è il secondo album della band, anche se non sembrerebbe così… infatti i ragazzi francesi ci propongono un concept avant-garde costituito da cinque album che usciranno senza seguire l’ordine cronologico. Dopo “Anthology II – Links From The Dead Trinity” la band si ripropone con “Anthology IV”, incentrato sul personaggio Nerak, del quale si parla attraverso una struttura che ricorda quella della tragedia greca.

Durante un primo ascolto devo ammettere che ero molto confusa ed in preda al panico: cosa scrivo? …Già, perché non solo si presentano in maniera particolare ed estremamente inusuale, ma anche dal punto di vista sonoro non posso dare una definizione appropriata che esprima al meglio la band, poiché sarebbe riduttiva. La loro musica spazia infatti dal metal più duro ed aggressivo al jazz, dall’elettronica al progressive, dalle le colonne sonore fino alla musica classica…ed il tutto si fonde dando origine ad un mix accantivante e straordinariamente innovativo.

 

...In un primo momento ho pensato che fossero degli artisti totalmente pazzi che si stavano prendendo gioco dei miei neuroni mandandoli in tilt…

Poi ho capito che se volevo mantenere la mia integrità psicologica non dovevo limitare la mia follia ma assecondarli del tutto ed affidarmi completamente alla loro illogica logica. Infatti se cercate un filo d’Arianna che vi guidi in questo labirinto di note ed emozioni, state tranquilli che non riuscirete a trovarlo: ogni brano è strutturato nella più completa libertà di interpretazione dell’artista, basti pensare alle chitarre graffianti di “Genesis” che, nella parte centrale del brano, si destreggiano in un ritmo molto più soft e cadenzato, a tratti quasi swing…anche se sembra che Stephan H. si sia “scordato” di togliere loro il distorsore.

Diverso è il suono malinconico e raffinato di “Transe L.H. 02” ,in cui il pianoforte trova la sua massima espressione, preceduto da “Hurbis”, caratterizzato da un’ intro di chitarre che assumono maggior “pesantezza” attraverso un crescendo di energia e potenza…per poi sconfinare in un altro motivetto jazz molto orecchiabile, lacerato dall’aggressività della strumentazione. In “Utopia” invece regna un affascinante etnicità che si accosta perfettamente ai trascinanti toni di ciò che la band intende per “ballata popolare”, che si ritrova anche al termine della rilassante “Dystopia”.

Credo che questo climax ascendente di folli e originali incoerenze possa essere riassunto attraverso “Nemesis”, il concentrato della loro unica contagiosa pazzia!…Per quanto riguarda la tecnica strumentale, sono rimasta molto colpita dalla versatilità degli artisti, che riescono a districarsi (o intricarsi?) in questi schemi ingarbugliati e dispersivi con abilità. La voce di Nehl Aëlin è sorprendente, non solo per l’esteso range vocale, ma anche per la capacità di interpretazione: dalle parti decisamente più aggressive tramite un timbro deciso e potente con addirittura l’utilizzo del growl, si passa a vocalizzi arabeggianti fino ad arrivare ad acuti aggraziati.

 

…Sicuramente “Anthology” non è una produzione da sottovalutare, data la complessità strutturale dell’intero progetto: personalmente, sono rimasta molto affascinata dalla mente di Stephan H. , che ha saputo tradurre il caos che regnava sulle sue fantasie in una musica…

Il risultato di “Anthology IV”? Un album travolgente e del tutto irrazionale!

 

AVVERTENZE SULL’USO:

..Il “medicinale” può avere effetti indesiderati…

Già,poiché questo album è la “medicina” per chi si è annoiato di ascoltare la “solita musica” dettata da schemi rigidi e ripetitivi e vuole evadere da questa impostazione strutturale, raggiungendo un mondo in cui tutto è illogicamente logico.

 

 

Etichetta: Code666

 

Tracklist: 1. Prologos 2. A Slow Vertigo 3. Sophrosyne 4. Utopia 5. Hùbris 6. Transe H.L. 2 7. Genesis 8. Dystopia 9. Nemesis 10. The Harsh Verdict 11. Epilogos